La psicologia di comunità e lo psicologo di base

La psicologià di comunità

Ho voluto scrivere questo articolo sulla psicologia di comunità per far capire il mio modo di intendere la psicologia, collegandola al nuovo ruolo dello Psicologo di Base.

È nel contesto delle relazioni sociali che si creano valori, problemi, risorse e costruzioni di senso.

I soggetti sono considerati attivi nella relazione con il contesto, capaci di scegliere ed agire.

Alla psicologia di comunità si collegano i concetti di Prevenzione, Promozione della salute ed Empowerment (quest’ ultimo concetto è fondamentale e significa accrescere il potere).

Questo approccio alla psicologia riguarda gli interventi volti a promuovere le competenze attive delle persone, a rafforzare la capacità di analisi dei problemi e di azione sugli eventi e concentra l’attenzione sulle qualità positive delle risorse, piuttosto che sulle dimensioni negative.

Sviluppare il senso di comunità significa  riconoscersi in una comunità e riguarda i sentimenti che i membri hanno in merito a una loro comune appartenenza, al legame esistente tra loro.

Il senso di comunità è collegato al Benessere personale, ed ecco perché è importante.

Da diversi anni ormai lo stato del Buthan ha inserito nella sua politica il concetto di Fil (felicità interna lorda), che si misura con ben altri parametri rispetto al Pil e fonda le sue radici nella comunità locale.

Il Buthan risulta uno dei paesi più poveri, eppure le persone risultano soddisfatte, non c’è criminalità e tutti hanno accesso gratuito alla sanità e all’istruzione. Questo Paese si ispira alla filosofia Buddhista e pone la persona al centro dello sviluppo, in tutte le sue dimensioni.

Possiamo quindi sicuramente allargare i nostri concetti sul Benessere, prendendo in considerazione più dimensioni, per migliorare davvero la qualità della vita delle persone.

La tutela della salute primaria in Europa

Oggi tutte le Nazioni dell’UE dispongono di un sistema di protezione sociale (Welfare), che tende a fornire a tutta la comunità una tutela di base su salute, condizioni di lavoro, educazione.

Al concetto di tutela della salute si collega, secondo me, il nuovo ruolo di Psicologo di Base.

Fondamentale in questo senso è stato un emendamento, approvato lo scorso anno, che ha modificato il dlgs 502/92 e che, ad oggi, legittima la presenza dello psicologo nelle cure primarie, chiarendo che sarà possibile una integrazione interprofessionale tra medico e psicologo.
 
La norma in questione è il frutto di un’attività di elaborazione e di rapporto del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi con le rappresentanze istituzionali e sindacali dei medici di base.

L’obiettivo è ribadire il ruolo fondamentale dello psicologo nella tutela della salute, così come intesa dall’ OMS (“stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia“).

Nonostante ancora questo non sia un concetto ben definito, troviamo certamente affermati due principi importanti: uno è l’affiancamento dello Psicologo ad un Medico di base, che garantisce una un servizio ulteriore agli utenti, mentre l’altro principio è la territorialità.

Le esperienze attuate finora hanno un preciso legame con il territorio e la sua comunità locale ed hanno l’obiettivo di intercettare quella parte della popolazione con una domanda aspecifica, una condizione pre-patologica, una richiesta di consulenza, per offrire un servizio di prevenzione del disagio e promozione del Benessere.

Sembra un grande passo avanti, indirizzato verso una psicologia vicina alla comunità e che agisce in ottica preventiva e di promozione della salute.